La miniaturizzazione e le nuove tecnologie, delle quali abbiamo parlato sul numero di aprile, stanno facendo progredire a ritmo serrato il settore dei droni, che rimane una delle tecnologie più importanti e innovative dei nostri giorni, insieme all'Intelligenza artificiale, robotica, stampa 3D, Blockchain, realtà virtuale. L'impiego attuale e prevedibile dei droni è, senza dubbio, di grande utilità, non solo nel settore militare ma anche in quello civile. Eppure secondo alcune ricerche i cittadini comuni sembrano guardare a questa nuova tecnologia con sospetto, specie nei riguardi dei droni di piccole dimensioni che nell'immaginario collettivo potrebbero invadere i nostri cieli, violare la privacy di ciascuno o, ancor peggio, minacciarci. Tale disagio potrebbe essere mitigato se ci fosse una migliore informazione verso il pubblico in merito a tali piattaforme che, al momento, sono utilizzate, con ottimi risultati, in diversi settori civili quali costruzioni, energia, infrastrutture, agricoltura, ecc.
Ad esempio, è stata, di recente, costituita una grande flotta di 400 droni della cinese DJI con la quale - in collaborazione con la Corteva Agriscience, che fornisce la competenza nel settore dell'agricoltura, e la DroneDeploy, che crea i software con cui si elaborano le informazioni acquisite sul campo - team di agronomi forniscono agli agricoltori informazioni sull'andamento delle colture. Il sistema può monitorare in 15 minuti oltre 65 ettari di terreno informando sullo stato di salute delle piante e del suolo.
Intanto a Canberra, in Australia, Google aprirà ufficialmente la prima attività al mondo di consegna a domicilio di cibo, medicine, caffè e altri generi di consumo tramite droni. L'attività è stata autorizzata dopo un anno di prove effettuate nei sobborghi della città, con oltre un migliaio di consegne senza alcun incidente. Unico inconveniente, cui si sta cercando di porre rimedio, è il rumore dei droni che viene ritenuto troppo elevato.
L'uso dei droni - o, per correttezza di informazione degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) - può essere molto ampio e riguardare tanti settori. Quello della sicurezza per il monitoraggio del territorio nella ricerca di piantagioni di droga, flusso clandestino, individuazione e inseguimento di persone sospette. Le riprese video fatte dai droni sono anche utili al settore della pubblica informazione, nella cartografia, nella cinematografia.
Allo stesso modo gli APR vengono impiegati nel monitoraggio ambientale e architettonico - aree non raggiungibili via terra, aree disastrate e terremotate, verifica di strutture. Il telerilevamento è un'altra attività di grande importanza per le istituzioni allo scopo di raccogliere dati sul territorio sulla base delle radiazioni elettromagnetiche emesse o riflesse, sulla dispersione termica degli edifici, sull'inquinamento dell'aria, ecc.
Una delle attività che sembra acquisire sempre più credito è l'utilizzo dei droni per le attività dì manutenzione dei velivoli. Da anni se ne è parlato. Adesso sembra sia giunto il momento di utilizzare tale tecnologia nelle ispezioni degli aeromobili, specie quelli di grandi dimensioni dove tale attività richiede l'utilizzo di apparati particolari e vengono effettuate all'interno di appositi hangar. Tutto ciò può essere effettuato con dei piccoli droni muniti dei sensori giusti. I vantaggi sono diversi: l'ispezione effettuata con il drone è rapida e richiede meno di un'ora rispetto alle cinque o sei ore di un'ispezione effettuata dall'uomo. I droni arrivano con facilità fino alle strutture più alte del velivolo effettuando dei controlli visivi molto più accurati, con analisi delle immagini automatizzate. Infine, i dati raccolti vengono immagazzinati immediatamente in un database ed archiviati. Ma la manutenzione dei velivoli con i droni sta evolvendo ulteriormente. Si stanno testando dei micro droni con cui è possibile ispezionare anche l'interno dei motori per verificarne in poco tempo l'efficienza e individuare eventuali falle prevenendo gli incidenti.
IN BREVE
- La Marina Militare è stata dotata del nuovo drone Leonardo M-40 in funzione simulazione della minaccia. Esso si affiancherà al Mirach 100/5 rispetto al quale ha costo molto inferiore ed esportabilità superiore. L'M-40 può essere utilizzato insieme ad altri droni ed, inoltre, la componentistica gli consente di simulare un missile attaccante. Il nuovo drone utilizza la stessa stazione a terra del Mirach 100/5 e, pertanto, con un limitato addestramento, consente l'impiego degli stessi operatori.
- La Almaz Antey russa, di proprietà del governo, ha realizzato un drone equipaggiato con un fucile Vepr-12 per abbattere droni nemici o che si rivelassero una minaccia per la sicurezza. il controllo del drone viene effettuato da un operatore a terra equipaggiato con una visiera connessa alla telecamera dell'aeromobile e in grado di utilizzare l'arma. Questa è simile ad un fucile da caccia, con un'ampia dispersione che facilita l'abbattimento dell'avversario.
- L'UCAV X-47B della Marina statunitense sarà utilizzato anche come rifornitore in volo. Nato come drone di attacco, l'X-47B successivamente é stato trasformato in drone da ricognizione. Infine, sembra sia stato deciso di utilizzarlo come rifornitore in volo dei velivoli pilotati che, nel rientrare verso la propria portaerei, si dovessero trovare a corto di carburante. L'esigenza sembra scaturita dalla constatazione che le portaerei USA hanno necessità di operare fuori dalla portata dei missili cinesi DF-21 basati a terra mentre gli F-18 che costituiscono la spina dorsale dell'aviazione imbarcata hanno un raggio d'azione limitato dal carburante e, conseguentemente, un F-18 su quattro viene attualmente utilizzato come rifornitore per aumentare il raggio d'azione degli altri tre. Si è pensato di utilizzare i droni MQ-25 come rifornitori in volo ma essi sono limitati dalla mancanza di caratteristiche stealth.
- Anche Belgio e Olanda adottano il General Atomics MQ-9. In marzo il Dipartimento di Stato USA ha approvato la vendita al Belgio di quattro sistemi MQ-99 SkyGuardian con tutta una serie di equipaggiamenti, parti di ricambio, stazioni a terra e addestramento per un valore di 600 milioni di dollari. Tale acquisizione consentirà al Belgio di migliorare la difesa e sicurezza dei paese e di fornire un apporto più qualificato alla NATO. L'aeronautica olandese ha acquisito quattro sistemi MQ-9 Reaper che saranno consegnati entro fine 2019. Al momento, due piloti e due esperti di sensori olandesi sono in addestramento sulla base di Holloman (Nuovo Messico).


Aeronautica - 5 - 2019

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