ROMA. L'uomo volante ha realizzato ìl suo sogno, compiendo l'impresa di attraversare la Manica. Frank Zapata ce l'ha fatta, dopo un primo tentativo fallito lo scorso 25 luglio, "ca-valcando" la sua tavola a turbo-reazione che aveva già entusiasmato i francesi alla festa della Repubblica. E già ha concepito la sua prossima sfida: volare sopra le nuvole.
Il 45enne marsigliese ex campione del mondo di jet ski aveva promesso a se stesso che ci avrebbe riprovato dopo lo sfortunato flop di luglio, quando era finito in acqua subito dopo il decollo. Così, di buon mattino, ha indossato la sua avveniristica tenuta e ha inforcato la "Flyboard", un congegno di sua creazione dotato di 5 minuscoli turboreattori, che può raggiungere fino a 190 chilometri l'ora, ma con un limite di autonomia del serbatoio che l'uomo volante deve portare sulle spalle.
In equilibrio precario e manovrando la tavola con un joy-stik, Zapata è partito da Sangatte, nel Passo di Calais, verso la costa inglese di St Margaret, sorvolando il canale della Manica a circa 20 metri di altezza. Riuscendo a percorrere i 35 chilometri di stretto che separano la Francia dall'Inghilterra, in poco più di 20 minuti.
Comprensibilmente felice, Zapata ha raccontato la breve transvolata, portata a termine non senza difficoltà: «L'imbarcazione che mi aspettava per il rifornimento stava avanzando verso di me, quindi l'atterraggio è stato complicato, ma comunque sono riuscito a decelerare in tempo», grazie al tachimetro sul casco. E non era così semplice, considerando che la velocità di crociera era sostenuta, «160 chilometri orari per quasi tutto il tragitto». C'è stato anche qualche momento di agitazione: «A un certo punto hanno iniziato a bruciarmi le gambe, ma quando ho visto la Gran Bretagna avvicinarsi ho tentato di godermela per non pensare al dolore», ha aggiunto Zapata, che ha dovuto fare i conti anche con le pericolose oscillazioni della sua "Flyboard". Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. L'uomo volante ha reso omaggio al «lavoro di squadra» che ha consentito l'impresa e si è commosso fino alle lacrime quando il figlio lo ha chiamato per congratularsi e gli ha detto: «papà sei il migliore».
Ora è arrivato il momento di staccare la spina per un po': «Sono stanco, ho bisogno di una vacanza», ha ammesso lui stesso. Anche se già ha inizia a fantasticare della sua prossima pazza avventura: «Volare a 2.000 metri, sopra le nuvole».
Zapata ci aveva provato la prima volta il 25 luglio, 110 anni dopo l’exploit di Louis Blériot, il primo aviatore ad attraversare la Manica. Partito dallo stesso punto di Calais con la sua tavola, era finito in acqua dopo pochi minuti in acque inglesi, dopo aver colpito la piattaforma allestita per il rifornimento (l'autonomia del serbatoio che porta sullo zaino è di appena una decina di minuti). Evidentemente era arrivato troppo lontano. Tanto che stavolta è stata scelta una piattaforma più grande, e soprattutto posizionata in acque francesi.
Per l'uomo volante c'era stato un altro giorno di gloria, il 14 luglio, quando aveva sorvolato il centro di Parigi, con un fucile in mano, in onore dei militari che sfilavano in parata per la Festa della Repubblica francese davanti allo sguardo sbalordito del presidente Macron, dei suoi invitati e del pubblico presente sugli Champs-Elysees.


QN Il Giorno - Il Resto Del Carlino - La Nazione - 5 agosto 2019

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