I ricercatori dell’università di Göteborg hanno condotto uno studio clinico, pubblicato sul Journal of Bone and Mineral Research, che ha coinvolto un gran numero di pazienti obesi sottoposti a intervento di bypass gastrico per indagare sul rischio di fratture post intervento chirurgico. Questo studio è stato condotto su 38.971 pazienti, di cui 7.758 affetti da diabete, i restanti 31.971 senza.
Il metodo più storicamente utilizzato e più efficace per garantire una perdita di peso a lungo termine e migliorare la sopravvivenza è il bypass gastrico Roux-en-Y. Alcune delle conseguenze dell’intervento possono essere: malassorbimento, che porta a carenze nutrizionali, deficit di vitamine, minerali, squilibro degli elettroliti, osteoporosi da deficit di calcio oppure anemia da carenza di ferro.
Questa ricerca ha messo in evidenza che, indipendentemente dalla patologia diabetica, i pazienti sottoposti a bypass gastrico avevano un rischio maggiore di fratture del 30%. La supposizione è che il rischio sia dovuto alla perdita di peso post intervento che, indebolendo lo scheletro, porti a maggior pericolo di cadute e fratture. In effetti lo studio non ha chiarito questo aspetto. Forse il rischio potrebbe ricercarsi nel fatto che, dopo interventi simili, aumenta il livello di attività fisica che, probabilmente, può comportare un’esposizione maggiore alle cadute, ma potrebbero contribuirvi anche altri fattori che interessano il metabolismo scheletrico, forse anche le alterazioni nelle adipochine, negli steroidi gonadici o negli ormoni gastroenterici, che portano alla perdita della densità ossea.
In conclusione, la chirurgia di bypass gastrico è associata a un aumento del rischio di fratture e questo rischio aumenta con il tempo, non è collegato alla perdita di peso e neppure al grado di supplementazione di calcio e vitamina D. Dal momento che il rischio di fratture aumenta con il tempo è importante monitorare i pazienti, valutare il pericolo di fratture e cercare di prevenirle.
In questo studio sono stati utilizzati database di grandi dimensioni per stabilire se l’intervento di bypass gastrico in pazienti con massa corporea maggiore o uguale a 30, con e senza diabete, era associato al rischio di fratture e se il rischio di fratture era associato alla perdita di peso dopo intervento. I pazienti con bypass e diabete sono stati confrontati con pazienti obesi con diabete, al medesimo modo i pazienti con bypass senza diabete sono stati comparati con pazienti obesi senza diabete. La popolazione dello studio è stata creata collegando diversi registri nazionali svedesi dove sono stati cercati pazienti sottoposti a bypass gastrico; per quelli con diabete la fonte è stata il Registro nazionale del diabete; quelli senza diabete sono stati identificati utilizzando la diagnosi dell’obesità nel Registro nazionale dei pazienti obesi.
Per questo studio sono stati utilizzati i modelli di Cox multivariati che hanno permesso di indagare il rapporto tra il bypass gastrico e l’incidenza del rischio di fratture. Il rischio di fratture e lesioni da caduta è stato studiato usando i rischi proporzionali di Cox e modelli di parametri flessibili. Il rischio di fratture è stato anche esaminato in base alla perdita di peso e alla quantità di supplementazione di calcio e vitamina D dopo un anno dall’intervento.


OrthoAcademy.it - Fiorella Gandini - 4 febbraio 2019

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